Avevo passato la mattinata seduto tra i banchi della Biblioteca Nazionale, con la testa china su una serie di documenti che avevo ottenuto grazie all'aiuto di alcuni amici. Solo nel primo pomeriggio, quando la grande sala andava ormai svuotandosi, mi ero ricordato di un appuntamento fissato già qualche settimana prima - e che quindi difficilmente …
Autore: enricolgiudici
Frigga: come finestre da cui lacrimava la notte
È una fredda notte di fine febbraio: le giornate hanno da poco ripreso ad allungarsi e, inaspettatamente, non c'è vento. La stanza è piccola ed è occupata quasi per intero da due letti singoli (premuti contro le pareti) e da un grande armadio laccato di bianco. Nel mezzo della parete di fondo, nello spazio vuoto …
Ostacoli insormontabili:
Esiste, all'interno di quell'universo complesso che chiamiamo "mitologia nordica", un filone di miti che, in un eccesso di semplificazione, potremmo definire "secondari": questi tendono a svolgersi in un tempo imprecisato, in parallelo - a volte con leggere sovrapposizioni, talvolta contraddittorie - al filone principale che va, idealmente, dagli eventi della morte di Baldr alla prigionia …
Gleipnir: non si parla della fine del mondo
Avevo lasciato Torshavn quella stessa mattina: avevo salutato il profilo della capitale, che dalle acque calme del porto si arrampica lungo la collina, e avevo preso, poi, quell’unica strada che attraverso le brughiere, dorate nella loro veste invernale, collega le varie isole. Una volta raggiunta l’Isola di Vagar, quella più ad Ovest, avevo avuto l’impressione …
Heimfra
Sedevo su di un muretto nella consueta cornice offerta dal piccolo villaggio di Bour al termine di una fredda giornata invernale. La spiaggia era ancora ostaggio della schiuma biancastra delle onde e a me non restava che aspettare che la marea mi restituisse quella sottile striscia di sabbia scura dove programmavo di scattare le ultime …